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  I traumi  ai denti sono un’evenienza molto frequente soprattutto nei bambini e nei ragazzi, tanto da meritare l’elaborazione di linee guida ufficiali da parte del Ministero della Salute. I dati a disposizione ci dicono infatti che più di un quinto dei ragazzi ha subito uno o più traumi ai denti in età scolare. È importante sapere che ciò che viene fatto nelle immediatezza del trauma, ancor prima di recarsi in ospedale o dal dentista, può influenzare in modo decisivo il destino del sorriso dei nostri  figli o dei bambini dei quali ci prendiamo cura.

  Innanzitutto, come sempre in medicina, fondamentale è la prevenzione.  È dimostrato che i bambini obesi sono più facilmente soggetti a cadute e di conseguenza a traumi ai denti. Un motivo in più, per prestare attenzione alla corretta alimentazione dei più piccoli. Inoltre i bambini che hanno gli incisivi particolarmente sporgenti vanno incontro a traumi dentali più frequenti e più gravi. L’abitudine di succhiare il ciuccio o il dito è responsabile di questo tipo di malocclusione, per cui, come raccomandato dalle Linee Guida Nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutivaquesta abitudine andrebbe interrotta prima dei 3 anni di età. È poi raccomandabile l’uso del paradenti durante le attività sportive.

  Ma come comportarci se ci troviamo a prestare soccorso ad un bambino o ad un ragazzo che ha subito un trauma ai denti?

  In caso si sia fratturata la corona di uno o più denti, la cosa più importante è cercare di recuperare tutti i frammenti e conservarli in un  liquido adatto.  L’ideale sarebbe la soluzione fisiologica sterile, o, in alternativa, soluzione per lenti a contatto, latte o saliva. A questo punto è opportuno recarsi da un dentista o presso una struttura ospedaliera dotata di servizio odontoiatrico. Queste indicazioni vanno seguite sia per fratture occorse ai denti  decidui (di latte), che ai denti permanenti.

  E nel caso un dente dovesse essere caduto a causa del trauma? 

  In questo caso va fatta una differenza tra denti decidui (di latte) e permanenti. Nel primo caso il reimpianto non è raccomandato, vi consigliamo comunque di cercare di recuperare il dente, di conservarlo in un liquido adatto e recarvi dal dentista. In caso invece dell’avulsione di un dente permanente, quello che viene fatto  e la tempestività di intervento fanno veramente la differenza. Il dente va reimpiantato il prima possibile: se il dente avulso viene reimpiantato entro 5 minuti, le percentuali di guarigione sono molto alte, mentre se il dente rimane a secco più di 10 minuti, la possibilità di guarigione scendono al 50%.

  Quindi come comportarsi? Innanzitutto bisogna ritrovare il dente, maneggiarlo con cura dalla corona ed evitare di toccarne la radice. A questo punto lavatelo sotto acqua corrente fredda (mi raccomando, chiudete lo scarico del lavandino con un tappo), e provate a reinserirlo al suo posto. Nel caso non ci doveste riuscire, mettetelo in un contenitore con soluzione fisiologica o latte e recatevi  tempestivamente dal dentista più vicino, visto che anche 10 minuti possono fare la differenza. Naturalmente anche nel caso foste riusciti a reimpiantare il dente, è necessario recarsi immediatamente dal dentista, che provvederà a stabilizzarlo e a pianificare gli interventi e i controlli successivi.

A questo link  potrete scaricare un poster riassuntivo elaborato dalle principali società scientifiche nazionali, con il patrocinio del Ministero della salute e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici.

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