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Centro di terapia parodontale e implantare
La pratica del piercing è oggigiorno sempre più diffusa e spesso interessa regioni molto delicate quali la lingua e le labbra. Ma quali sono i rischi e le possibili complicanze associate a questa pratica? Numerosi studi sono stati dedicati a questo argomento mettendo in evidenza l'evenienza di gravi complicanze quali endocarditi, tetano, ascessi cerebrali, emorragie o gravi nevralgie. Queste complicanze, seppur potenzialmente mortali, sono piuttosto rare, anche se la competenza dell'operatore può fare la differenza.
Esistono però alcune complicanze che comprendono danni a denti e tessuti molli, in particolari gengivali, che sono invece sono di frequente associati a queste procedura e delle quali la persona che vi si sottopone dovrebbe essere debitamente informata dall'operatore cui si rivolge. Un articolo scientifico del 2016, ha cercato di approfondire la questione, mettendo insieme e analizzando i dati raccolti da studi precedenti in una revisione sistematica della letteratura. I risultati mettono in evidenza come praticamente la metà dei soggetti con piercing alle labbra o alla lingua vada incontro a recessione gengivale, che consiste in un abbassamento del livello della gengiva con esposizione della radice di uno o più denti. Questa perdita di tessuto gengivale, che può essere ripristinato solo tramite intervento chirurgico, è dovuto al trauma meccanico che le componenti del piercing stesso esercitano sulla gengiva.
Non solo le gengive posso essere vittime di questa pratica: il 26% di chi presenta un piercing al labbro va infatti incontro a danni ai denti, che possono essere delle semplici scheggiature fino ad arrivare a vere e proprie fratture, mentre per chi presenta un piercing alla lingua la percentuale sale addirittura al 37%.
Il dato preoccupante è però un altro: in uno studio condotto in Italia su adolescenti e giovani adulti è stato messo in evidenza come una minima parte di questi siano informati dei rischi e complicanze associati a questa pratica, il che significa che non erano stati debitamente informati a riguardo. Esiste un altro aspetto fondamentale poi cui prestare attenzione: la formazione e la preparazione di chi esegue queste pratica. In Italia la normativa cambia da regione a regione e, seppur di base preveda corsi di formazione di diverse ore per poter diventare tatuatori ed esecutori di piercing, le differenze tra le regioni possono essere eclatanti. Basti pensare che nel Lazio è sufficiente un corso di 90 ore, mentre in Toscana bisogna seguire un corso di 600 ore. Un test per valutare la conoscenza dell'anatomia delle labbra, delle lingua, della conoscenza delle complicanze di queste pratiche, è stato sottoposto agli operatori di una provincia italiana, con risultati a mio parere inquietanti che potete trovare riassunti nel grafico che segue.

Risultato di un questionario cui sono stati sottoposti tatuatori e piercier della provincia di Latina. Tratto da Awareness of risks related to oral piercing in Italian piercers. Pilot study in Lazio Region.Vozza I, Fusco F, Bove E, Ripari F, Corridore D, Ottolenghi L. Ann Stomatol (Roma). 2015 Feb 9;5(4):128-30.
Emilio Corvino
Il Dr. Emilio Corvino esercita la pratica clinica dal 2002, dopo essersi laureato all’Università di Siena ed aver conseguito un Master in Implantologia Orale Osteointegrata.
È stato Professore a contratto nelle Università di Siena e Cagliari, e dal 2018 è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Firenze, dove è anche relatore del Master Triennale in Parodontologia.
I nostri servizi
”Parodontologia”
La parodontologia si occupa della diagnosi e della terapia delle malattie che colpiscono i tessuti di sostegno del dente: gengiva, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare
”Implantologia”
L’implantologia è la disciplina che si occupa della sostituzione dei denti mancanti tramite radici artificiali dette impianti.
”Endodonzia”
L’endodonzia si occupa dei tessuti interni del dente (polpa dentaria), delle loro patologie e dei relativi trattamenti. Il trattamento endodontico è comunemente detto devitalizzazione
”Igiene
L’igiene professionale è una terapia che ha come finalità la rimozione della placca batterica e del tartaro. Viene eseguita utilizzando punte vibranti (soniche e ultrasoniche) e strumenti manuali.
”Protesi”
La protesi è quella parte dell’odontoiatria che si occupa di elaborare e realizzare piani di trattamento per rimpiazzare i denti persi e recuperare quelli compromessi nell’estetica e nella funzione.
Lo Studio
Lo studio del dr. Emilio Corvino è attivo a Borgo San Lorenzo dal 2003, ora nella nuova sede di via Monsignor Vigiani 4/2-4/3, a pochi metri dall’ampio parcheggio di Via Niccolai.
Lo studio è organizzato in due sale operative autonome, più un’area sterilizzazione in un vano dedicato, attrezzato con apparecchiature di ultima tecnologia. Ai protocolli di disinfezione e sterilizzazione dedichiamo una cura maniacale, nell’interesse della salute dei nostri pazienti.
Il nostro lavoro è sempre pensato per ridurre al minimo i tempi di attesa, qualsiasi sia l’esigenza del paziente.
Gli articoli del blog
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Oppure chiama lo 055-5357047 o il 334-6632661
La pratica del piercing è oggigiorno sempre più diffusa e spesso interessa regioni molto delicate quali la lingua e le labbra. Ma quali sono i rischi e le possibili complicanze associate a questa pratica? Numerosi studi sono stati dedicati a questo argomento mettendo in evidenza l'evenienza di gravi complicanze quali endocarditi, tetano, ascessi cerebrali, emorragie o gravi nevralgie. Queste complicanze, seppur potenzialmente mortali, sono piuttosto rare, anche se la competenza dell'operatore può fare la differenza.
Esistono però alcune complicanze che comprendono danni a denti e tessuti molli, in particolari gengivali, che sono invece sono di frequente associati a queste procedura e delle quali la persona che vi si sottopone dovrebbe essere debitamente informata dall'operatore cui si rivolge. Un articolo scientifico del 2016, ha cercato di approfondire la questione, mettendo insieme e analizzando i dati raccolti da studi precedenti in una revisione sistematica della letteratura. I risultati mettono in evidenza come praticamente la metà dei soggetti con piercing alle labbra o alla lingua vada incontro a recessione gengivale, che consiste in un abbassamento del livello della gengiva con esposizione della radice di uno o più denti. Questa perdita di tessuto gengivale, che può essere ripristinato solo tramite intervento chirurgico, è dovuto al trauma meccanico che le componenti del piercing stesso esercitano sulla gengiva.
Non solo le gengive posso essere vittime di questa pratica: il 26% di chi presenta un piercing al labbro va infatti incontro a danni ai denti, che possono essere delle semplici scheggiature fino ad arrivare a vere e proprie fratture, mentre per chi presenta un piercing alla lingua la percentuale sale addirittura al 37%.
Il dato preoccupante è però un altro: in uno studio condotto in Italia su adolescenti e giovani adulti è stato messo in evidenza come una minima parte di questi siano informati dei rischi e complicanze associati a questa pratica, il che significa che non erano stati debitamente informati a riguardo. Esiste un altro aspetto fondamentale poi cui prestare attenzione: la formazione e la preparazione di chi esegue queste pratica. In Italia la normativa cambia da regione a regione e, seppur di base preveda corsi di formazione di diverse ore per poter diventare tatuatori ed esecutori di piercing, le differenze tra le regioni possono essere eclatanti. Basti pensare che nel Lazio è sufficiente un corso di 90 ore, mentre in Toscana bisogna seguire un corso di 600 ore. Un test per valutare la conoscenza dell'anatomia delle labbra, delle lingua, della conoscenza delle complicanze di queste pratiche, è stato sottoposto agli operatori di una provincia italiana, con risultati a mio parere inquietanti che potete trovare riassunti nel grafico che segue.

Risultato di un questionario cui sono stati sottoposti tatuatori e piercier della provincia di Latina. Tratto da Awareness of risks related to oral piercing in Italian piercers. Pilot study in Lazio Region.Vozza I, Fusco F, Bove E, Ripari F, Corridore D, Ottolenghi L. Ann Stomatol (Roma). 2015 Feb 9;5(4):128-30.