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L’utilità o meno della somministrazione di fluoro per prevenire la carie nei bambini è da sempre tra le domande più frequenti che vengono poste ad un dentista. La carie è una delle malattie più diffuse al mondo e gli studi epidemiologici hanno dimostrato come sia molto diffusa anche nella giovane popolazione italiana. Il 21,6% dei bambini italiani di 4 anni presenta almeno una carie, mentre tra i dodicenni è addirittura  il 43,1% ad esserne affetto. Il 75% dei bambini di 4 anni affetti da carie ne presenta più di una,   mentre è la metà  dei dodicenni affetti da carie ad avere più di un dente cariato. Il fenomeno quindi riguarda a tutt’oggi un numero considerevole di giovani pazienti, nonostante la cultura della prevenzione abbia trovato ampia diffusione negli ultimi anni. Ma quali sono i fattori che influiscono sull’insorgenza della carie? Un’elevata concentrazione di batteri cariogeni, abitudini alimentari inappropriate, un inadeguato flusso salivare, un’esposizione al fluoro insufficiente, una scarsa igiene orale e un basso stato socio-economico sono riconosciuti come importanti fattori di rischio per la malattia. L’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici è sconsigliata fuori dai pasti principali. In particolare, l’uso del succhiotto edulcorato e l’uso non nutrizionale del biberon contenente bevande zuccherine devono essere fortemente sconsigliati.

Il ruolo del fluoro nella prevenzione della carie è da tempo ben noto e i suoi effetti benefici sono riscontrabili anche nelle dentature degli abitanti di  Pompei ed Ercolano del 79 dopo Cristo. Le acque dell’acquedotto vesuviano erano infatti ricche di fluoro e dall’analisi degli scheletri delle vittime dell’eruzione che distrusse le due città si evidenzia una bassissima presenza di carie. La fluorizzazione delle acque potabili, ovvero la pratica che consiste nell’aggiunta di composti del fluoro all’acqua con lo scopo di diminuire l’incidenza della carie dentaria nella popolazione, è molto diffusa in Australia e Nord America mentre in Italia non è praticata. È molto diffuso invece il consumo di acque minerali che comunque, come è  facilmente verificabile, non raggiungono la concentrazione consigliata di fluoro pari a 0,7 mg/l. Ha quindi utilità la profilassi con fluoro da somministrare per via sistemica tramite gocce o pastiglie? Su richiesta del Ministero della Salute  e delle Politiche Sociali gli esperti del settore hanno analizzato gli studi scientifici più recenti e di maggior impatto e sono giunti alla conclusione che è molto più utile la somministrazione di fluoro localmente tramite l’utilizzo di dentifricio da applicare in modica quantità sullo spazzolino, ribaltando quella che per lungo tempo è stata una convinzione radicata. Naturalmente gli esperti non sostengono che la somministrazione per via sistemica sia pericolosa, tanto che in determinate condizioni può essere ancora prescritta dal pediatra, ma che semplicemente non è utile quanto quella topica. Quindi ai genitori non resta che concentrarsi nell’insegnare ai bambini l’utilizzo di spazzolino e dentifricio, magari introducendolo come un gioco e dando il buon esempio stimolando il meccanismo di emulazione. In questo modo otterranno un duplice risultato: preserveranno la propria salute orale e il sorriso dei propri piccoli.

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